La maggior parte delle persone che vuole seguire una dieta dimagrante o una sana alimentazione, molto spesso, tende a demonizzare carboidrati e grassi, credendo che il loro uso comprometta la buona riuscita di una dieta e d poterne tranquillamente farne a meno.

Così come i carboidrati, i grassi svolgono un ruolo cruciale nel corretto funzionamento del nostro organismo:

  • Energetica (1gr fornisce 9 Kcal)
•Forniscono gli acidi grassi essenziali all’organismo
  • Favoriscono l’assorbimento intestinale delle vitamine liposolubili
  • Sono componenti delle membrane cellulari
  • Gli acidi grassi polinsaturi sono precursori di molecole utili all’organismo.
  • Influenzano l’assetto lipidico ematico

I grassi più importanti nell’alimentazione sono: trigliceridi, colesterolo e fosfolipidi.

Il colesterolo ha bisogno di chiarimenti a parte, per cui oggi ci soffermeremo nei trigliceridi.
Senza addentrarci troppo nella chimica, basta sapere che i trigliceridi sono formati da catene di acidi grassi, che possono essere classificati in:
 – saturi
- monoinsaturi  – polinsaturi.

Tutti sono importanti, tutti devono essere introdotti nella giusta proporzione.

I grassi nella nostra alimentazione devono costituire il 25-30% delle Kcal totali. Quanti di saturi e quanti di insaturi?
Come ben sappiamo i grassi saturi e monoinsaturi sono quelli il cui abuso può portare all’insorgenza di patologie, soprattutto cardiovascolari.
 Questo però non vuol dire che non devono essere presenti in una alimentazione equilibrata.
Gli acidi grassi saturi li troviamo nel: burro, formaggio, carne e prodotti a base di carne, lardo, latte e yogurt interi, dolciumi vari, margarine, olio di cocco e di palma ecc. La dose massima giornaliera raccomandata per quanto riguarda questa tipologia corrisponde a meno del 10% delle calorie totali della dieta.
Ci sono degli acidi grassi detti essenziali, perché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli da se ma devono essere introdotti con l’alimentazione.

A questa categoria appartengono gli omega 3 e omega 6, che fanno parte degli acidi grassi polinsaturi.
A differenza di quelli saturi, i polinsaturi sono salutari per la nostra salute, contribuiscono infatti alla riduzione di colesterolo nel sangue e con essi il rischio di patologie cardiovascolari.
Tale beneficio è ascritto più per gli omega 6 che, tuttavia, devono essere accompagnati da un adeguato apporto di omega 3, altrimenti aumentano lo stato infiammatorio dell’organismo e alla diminuzione di HDL (colesterolo “buono”).
Il loro rapporto deve essere di 1:2/1:4.
Dove li troviamo?
Omega 3: pesce azzurro, noci, semi di soia e di lino e loro olii.
Omega 6: semi di girasole, germe di grano, sesamo, noci, semi di soia e di mais e loro olii.
Come vedete non è l’abuso né la privazione che porta all’equilibrio alimentare, bensì le giuste proporzione in tutto. Gli acidi grassi polinsaturi possono ridurre i livelli di colesterolo nel sangue e con essi il rischio di subire malattie cardiovascolari.

La moderazione delle quantità è sempre d’obbligo, dal momento che i grassi polinsaturi, come del resto gli altri tipi, contengono nove calorie per grammo. Un eccesso rispetto ai fabbisogni, quindi, predispone al sovrappeso e all’obesità, oltre a diminuire la capacità coagulativa del sangue.
Secondo le linee guida per una sana alimentazione italiana, in una dieta equilibrata i lipidi devono rappresentare circa il 25-30% dell’apporto calorico quotidiano. Di tale quota un 50% circa dev’essere coperto dai monoinsaturi (che abbondano nell’olio di oliva), mentre la parte rimanente dev’essere più o meno equamente distribuita tra grassi saturi e grassi polinsaturi.

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